IN MEZZO A NOI

 11 Giugno 2023, Corpus Domini

Interrogato dai farisei: «Quando verrà il regno di Dio?», rispose:
«Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione,
e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là.
Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!»
Lc 17,20-21.


IL
Regno di Dio è quieto. Non lo vedremo arrivare con strepito. È un seme, il più piccolo di tutti i semi, che qualcuno ha deposto nel terreno. Cresce, misteriosamente, mentre non ce ne accorgiamo. Il Regno di Dio è umile. Non si impone, non fa chiasso. Ha i tratti gentili di ciò che non si vede ma c’è. Il Regno di Dio è in mezzo a noi. Lo incontriamo senza saperlo, incrociamo il suo sguardo disarmato per le strade. Ha i lineamenti di quell’uomo che la folla non vede, di cui non sa il nome, che passa inosservato. Quell’uomo è Gesù. Gesù è il Regno di Dio in persona. Non annuncia semplicemente il Regno, non lo predica soltanto. Lui è il Regno.

Tutto il Regno è in quel volto, in quelle mani, in quella voce. Il Regno di Dio è quel corpo crocifisso, quel corpo risorto che ancora porta le ferite delle nostre violenze. Lì, nelle sue piaghe che non si chiudono, c’è tutta la terra nuova, il cielo nuovo, la vita nuova del Regno che viene.

Se vogliamo vedere come è fatto il Regno di Dio, dobbiamo guardare Gesù. Se vogliamo sapere dove e quando il Regno viene, dobbiamo seguirlo là dove va, osservare quello che fa, ascoltare quello che dice. Il Regno di Dio è Gesù che cammina per le strade della Galilea, che accoglie i peccatori e gli emarginati, che sfida le ipocrisie, che muore in croce e risorge per la nostra salvezza, che continua a farsi carne ogni giorno per attraversare le nostre vite e fermare il suo sguardo nel nostro, fino a che non lo riconosciamo, fino a che non riconosciamo, nel suo volto, la nostra salvezza.

Il suo Regno è qui, nascosto nelle pieghe del quotidiano, negli interstizi del respiro che separa un istante dall'altro. Se non lo vediamo è perché i nostri occhi sono troppo umani, le nostre menti troppo terrene per scorgere la sua luce sottile. Verrà alla fine dei tempi, ma è già in mezzo a noi, come seme piantato nel cuore di chi accoglie la sua Parola e la lascia germogliare nella luce soffusa e discreta che irradia dalle cose minute. Possiamo intravederne il bagliore negli atti d'amore gratuiti, nelle parole di perdono, nei sacrifici compiuti con gioia. Lampi di Paradiso in questa terra, visioni di ciò che sarà e già è.

Il Regno è Gesù che cammina ancora tra noi. Riconosciamo il suo passaggio nella vita trasfigurata di chi lo ha incontrato e non ha più potuto fare a meno di seguirlo, diventando per gli uomini epifania del suo amore per loro. Palpita nel segreto dei cuori che sanno farsi accoglienti e vivere per gli altri, nelle lacrime asciugate, nelle gioie condivise, negli abbracci che infrangono le solitudini, nelle buone opere nascoste agli occhi di tutti ma non a quelli di Dio. Scende a condividere il dolore che non trova parole, le notti insonni ravvivate solo da una speranza fragile. È nella voce dei miti che non levano grida polemiche ma parlano il linguaggio universale dell'amore. È nell'umile che cammina sulla terra leggero, perché ha deposto ogni cosa e il suo unico tesoro non ha peso. È nel silenzio abitato di presenza quando le parole sono inutili, l'anima si fa trasparente e il mistero si lascia contemplare. Il Regno avanza in silenzio ma i suoi passi già risuonano di vita eterna. Sono i passi dei santi nascosti, dei discepoli senza nome, delle anime che non smettono di seguire Gesù nonostante tutto, di amare senza riserve nonostante tutto.

Il Regno di Dio è un mistero che si svela a poco a poco. Ha la discrezione delle cose eterne, che non hanno fretta perché attingono alla pienezza degli attimi. Sta a noi guardare con gli occhi giusti, perché nella luce tenue del quotidiano il Regno si lascia scoprire. Bussa alle porte delle nostre vite, sussurra al nostro cuore, attende solo il nostro invito per entrare e prendere dimora in noi. Sta a noi accoglierlo e coltivarlo in mezzo alle nostre esistenze imperfette, lasciare che il suo amore ci trasformi al punto di far risuonare di vita eterna anche i nostri passi, al punto di condurci fino a Lui.

***

Signore Gesù,
il Tuo Regno è più vicino
di quanto io sappia.
Insegnami a vedere l'invisibile.
A riconoscere il Tuo volto
in ogni volto
e i confini del Tuo Regno
in ogni atto d'amore.
A vedere salvezza
dove il mondo vede solo ombre.
A condividere il dolore di ogni uomo
come fosse nella mia carne.
Vieni, Signore, vieni ancora,
cammina nelle mie strade,
entra nelle mie notti,
siedi alla mia mensa.
Fa' che tutto il resto
scompaia dal mio sguardo,
che nulla conti più
che dimorare in Te.
Lasciami recidere uno ad uno
tutti i fili che mi legano alla terra,
finché non saprò più dove finisce
il mio respiro e comincia il Tuo.
Vieni, è tutto quello che so dirti.
Vieni Signore, consumami,
brucia ogni mia traccia.
Solo quando non resterà più niente
di me, allora comincerà
la vita vera,
l'unica vita:
Tu in me.

M.R. 

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