IN MEZZO A NOI

 11 Giugno 2023, Corpus Domini

Interrogato dai farisei: «Quando verrà il regno di Dio?», rispose:
«Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione,
e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là.
Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!»
Lc 17,20-21.


IL
Regno di Dio è quieto. Non lo vedremo arrivare con strepito. È un seme, il più piccolo di tutti i semi, che qualcuno ha deposto nel terreno. Cresce, misteriosamente, mentre non ce ne accorgiamo. Il Regno di Dio è umile. Non si impone, non fa chiasso. Ha i tratti gentili di ciò che non si vede ma c’è. Il Regno di Dio è in mezzo a noi. Lo incontriamo senza saperlo, incrociamo il suo sguardo disarmato per le strade. Ha i lineamenti di quell’uomo che la folla non vede, di cui non sa il nome, che passa inosservato. Quell’uomo è Gesù. Gesù è il Regno di Dio in persona. Non annuncia semplicemente il Regno, non lo predica soltanto. Lui è il Regno.

LA FINE DELLA STORIA

10 Aprile 2022, Domenica delle Palme

D
omenica delle Palme a Domodossola. La Collegiata dei SS. Gervasio e Protasio durante la Messa delle 11 è piena come non lo era ormai da anni, dai tempi prepandemici. Le prime file sono occupate dai bambini del catechismo. Siedono finalmente vicini, agitano i rami di ulivo, cantano. Ma soprattutto ascoltano il Vangelo della Passione: ascoltano dell'ultima cena, del tradimento, dell'arresto, del Calvario. Quando si arriva a leggere dell'ultimo respiro del Signore sulla croce si inginocchiano, come tutti, in silenzio.

FAC UT ARDEAT

QUELLA DIVINITÀ PAGANA SUL MURO DELLA CHIESA DI SAN QUIRICOMENTRE ATTORNO SI FA DI NUOVO NOTTE



1 Novembre 2021, Ognissanti

LA
 cristianità è un fuoco e tutto attorno tenebre. Penso a questo mentre sono seduto nei banchi della piccola chiesa di San Quirico, austera pieve romanica adagiata su un declivio che sormonta l'ingresso sud di Domodossola. La valle alpina che circonda la città fu nei primi secoli dell'era cristiana un mondo selvaggio, abitato da un popolo disperso in piccoli insediamenti tra i ghiacciai, le foreste e il fondovalle flagellato dalle frequenti alluvioni. Un territorio ostile e appartato tra le montagne in cui i discendenti della popolazione celtica dei Leponti lottavano per sopravvivere, braccati dalla forza implacabile della natura, fiaccati dalla durezza degli inverni, prigionieri della bestialità in cui erano costretti dal confronto continuo con un ambiente inospitale.

TRES VIDIT, UNUM ADORAVIT

DAVANTI AL TRIPLICE CRISTO, EPIFANIA
DELL'AMORE SENZA MISURA DI DIO


30 Maggio 2021, SS.ma Trinità

U
no dopo l'altro, uno affianco all'altro. Colonna orante che sale nella notte, che marcia da ore avvolta da buio e silenzio. Il buio punteggiato appena dai piccoli fasci di luce delle torce elettriche che illuminano i passi sul sentiero scavato nella montagna. Il silenzio attraversato soltanto dalle Ave del rosario, strappate al fiato spezzato dallo sforzo della salita. 

TALES AMBIO DEFENSORES

AL SEPOLCRO DI SANT'AMBROGIO E DEI
MARTIRI NEI GIORNI DEL CONTAGIO


28 Febbraio 2020, Venerdì dopo le Ceneri

I
l silenzio nella cripta è totale e inaspettato. Non c'è nessuno nel semibuio del cunicolo sotto l'altare di Volvinio, ora che i primi morsi del virus cinese hanno indotto a bandire la celebrazione pubblica del Sacrificio e disperso il flusso scomposto dei turisti del macabro (svestite dagli occhi atei dello splendore della santità, cosa rimane delle venerabili reliquie se non nudi scheletri?), solitamente in fila per catturare nella memoria degli apparecchi digitali crani e ossa dei santi Ambrogio, Gervasio e Protasio. 

VINCTUS CHRISTI JESU

SAN PAOLO E GLI APOSTOLI IN CATENE CHE RIVESTIRONO
DI CRISTO LA LORO CARNE PER PORTARLO AGLI UOMINI

29 Giugno 2019, SS. Apostoli Pietro e Paolo

V
icende che difficilmente avrei previsto solo un anno fa mi hanno portato ad abitare per qualche tempo nella zona sud di Roma, a breve distanza dalla Basilica di San Paolo fuori le mura, permettendomi di frequentare lo scrigno eretto sulla via Ostiense per conservare il corpo dell'Apostolo.

In questa basilica tutto è stato pensato per celebrare il trionfo di Cristo nella vita di Paolo: l'altare papale sovrastato dal ricco e delicato ciborio gotico, l'arco trionfale innalzato sul sepolcro dell'Apostolo, l'enormità del vuoto della navata... Sono però le umili catene della prigionia del santo, esposte in una teca sopra la lastra di marmo grezzo che nasconde alla vista le sue spoglie mortali, a raccontare nel modo più efficace la storia di questo trionfo.

ET VANI FACTI SUNT

SUL NULLA DESTINATO AL NULLA CHE CINGE D'ASSEDIO 
IL MONDO E SULL'UNICA POSTURA CHE SALVA


10 Gennaio 2019, San Paolo primo eremita

C
ome il demone di un culto orientale, anche il mondo presente per sopravvivere a se stesso si ritrova ad inseguire l'equilibrio sospeso fra creazione e distruzione, a rigenerarsi fagocitando a ritmo serrato ciò che crea, affinché sia distrutto, affinché sia ricreato. L'Uroboro che per perpetuarsi si nutre della sua stessa corruzione non può produrre che fragilità. Merci e idee pensate non per durare, ma per passare. Non per soddisfare un bisogno, ma per sollecitarne altri cento. Non per colmare un vuoto, ma per scoperchiare abissi.